Partiamo da un presupposto semplice: l’accordo non è necessario.
Anzi, spesso è sterile.
Il vero confronto nasce anche dallo scontro.
L’opposizione è una forma attiva di presenza.
Nulla si completa né si conferma a vicenda: si contraddice, si interrompe, viene messo in crisi.
La convivenza è frizione, non equilibrio.
In un contesto che predilige la coerenza, la chiarezza, l’adesione a codici riconoscibili, qui si rivendica il rumore, la contraddizione, l’inconciliabile.
Non si cerca una sintesi, ma si espone il conflitto come possibilità.
Il suono e l’immagine non servono a rassicurare, ma a disturbare, a costringere a prendere posizione.
RISSA non cerca di piacere a tutti.
Qui, la divergenza non è una frattura da ricomporre, ma una tensione da abitare.
- Il progetto nasce in collaborazione con RISSA e prende spunto dal concetto di dissonanza come motore e strumento critico: una forza motrice che non cerca l’armonia, ma l’urto, lo scarto, la collisione. Partendo dalle pratiche noise ed experimental – musicali e visive – la mostra cerca tensioni e frizioni che possano generare nuove forme, idee e relazioni. Il titolo stesso allude a uno scontro fertile, uno stato di allerta da cui scaturiscono possibilità inattese.
I tre concerti live sono curati da RISSA, un collettivo che organizza concerti pestoni dal 2018. Raduni Itineranti in cui menti e corpi si riuniscono per fare ciò che si fa in una rissa: sudare e menare.
Seguiranno presto aggiornamenti su info e prenotazioni.